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Lo scossone della pandemia da Covid-19, lo sappiamo tutti, è stato forte e inaspettato.

La maggior parte delle aziende, in tutto il mondo, si è vista costretta a una veloce e drastica riorganizzazione, dove molto si è affidato alla buona volontà e alla capacità di adattamento dei singoli lavoratori.

Ma quanto è importante, ora, che le indicazioni per una nuova direzione arrivino dall’alto?

Sicuramente molto. I lavoratori hanno bisogno di segnali, di risposte e di recuperare un po’ di fiducia nei propri leader.

Ci siamo chiesti come possa essersi stravolta l’agenda di un manager in questi ultimi mesi, ma soprattutto in questo periodo di ripresa.

Come sono cambiate le priorità? Ce ne sono di nuove?

Di seguito la “to do list” che ci immaginiamo accomunare la maggior parte delle organizzazioni.

1. VIETATO PERDERE TALENTI

La gestione dei Talenti a gennaio era all’11° posto delle priorità. Oggi è al primo posto come principale rischio percepito dai capi di azienda. In una situazione come quella attuale, i bravi lavoratori fanno la differenza.

Diventa pertanto prioritario non perdere i Talenti.

È fondamentale mantenerli, così come acquisirli. Ed è per questo che per un’azienda è importante investire su nuove strategie di Corporate Wellness, più strutturate ed efficaci, basate sui reali bisogni di tutti i lavoratori che, devono uscirne soddisfatti e valorizzati.

2. SVILUPPARE NUOVE MODALITÀ DI LEADERSHIP E MANAGEMENT 

Elevati livelli di fiducia, modelli operativi per obiettivi, nuovi assetti organizzativi più orizzontali e più snelli:

sono questi i temi chiave che i manager si trovano ad analizzare e affrontare. E lo devono fare con estrema rapidità ed efficacia, perché – in caso contrario – una seconda ondata di pesanti restrizioni potrebbe causare danni irreparabili.

In generale, flessibilità e cambiamento sono la chiave per il futuro delle organizzazioni. Fra le nuove sfide dei manager c’è sicuramente la capacità di riorganizzarsi e adeguarsi in modo veloce e creativo in presenza di situazioni caratterizzate da elevata complessità, vulnerabilità, incertezza e variabilità, al fine di garantire la sopravvivenza dell’azienda, fronteggiare con successo i rischi e cogliere nuove opportunità di business.

3. INVESTIMENTI SUL DIGITALE E RIDUZIONE DEGLI SPAZI IN UFFICIO

Atri temi che hanno scalato l’elenco delle priorità nelle agende dei manager sono:

  • maggior investimento nelle tecnologie e nel digitale;
  • riduzione degli spazi di ufficio per ridurre i costi operativi (soprattutto nel terziario).

Il 53% delle società maggiori, emerge da un’indagine di Cisco Systems che ha coinvolto 1.569 top manager, prevede una riduzione degli spazi degli uffici perché il lavoro da remoto proseguirà per molti anche con la fine della pandemia.

Oltre il 90% degli intervistati ha dichiarato che non tornerà in ufficio a tempo pieno. Il 12% prevede di lavorare sempre da casa, il 24% lavorerà a distanza per più di 15 giorni al mese, mentre il 22% lo farà per 8-15 giorni al mese.

Si sviluppa quindi l’idea di un “ufficio diffuso”: si lavora dalla sede, ma anche da casa e da spazi condivisi. I nuovi luoghi di lavoro post-Covid fanno anche – necessariamente – molto affidamento sulle tecnologie, che devono rispondere a esigenze operative, organizzative e di comunicazione. 

Identificare e adottare gli strumenti giusti e dare un nuovo significato – nonché un nuovo assetto – agli spazi fisici degli uffici è un lavoro che richiede pensiero strategico, creatività ma soprattutto ascolto delle esigenze dei lavoratori.

4. SOSTENIBILITÀ

Un tema sempre prioritario è quello della sostenibilità, anche perché le aziende sono sempre più consapevoli delle aspettative crescenti che la società ha nei loro confronti, più che nella classe dirigente politica. E, sulla carta, le aziende sembrano pronte a guidare un cambiamento. Ora più che mai, però, servono azioni concrete, non solo buone strategie di comunicazione. I leader di azienda devono affrontare la sfida di erigersi a modelli positivi rispetto a questo tema, che non può più attendere e che è diventato ormai determinante nella costruzione non solo della reputazione del brand, ma anche del futuro dell’umanità.

In sintesi, le nuove priorità per le aziende globali si possono riassumere nella necessità di sviluppare nuove capacità manageriali, nuovi modelli di leadership e nuovi paradigmi d’impresa. È tempo di catalizzare le energie verso un cambiamento radicale, altrimenti traghettare oltre questa fase complessa e incerta sarà estremamente difficoltoso.

Un cambiamento che, per quanto è incisivo il lavoro nell’evoluzione di una persona e per quanto le aziende sono in grado di influenzare e indirizzare questioni sociali, politiche e ambientali a livello globale, potrà cambiare il mondo

FONTE: 

– “La nuova agenda dei manager. Vietato perdere talenti” di Domenico Fumagalli

– L’economia del Corriere della Sera . 07-SET-2020

– “Lo smart working restringe gli uffici. Così le aziende tagliano gli spazi per i dipendenti” di Giuliana Ferraino

– Corriere della Sera . 07-OTT-2020

PHOTO BY: Estée Janssens